Nelle ultime settimane (ma in realtà parliamo di un fenomeno che esiste da un paio d’anni) TikTok e altri social stanno vedendo la crescita di contenuti a tema Project Pan, un progetto di smaltimento di prodotti beauty (ma che, alla fine, può essere secondo me ampliato a più ambiti in cui tendiamo ad accumulare) che incita le persone a riprendere in mano la consapevolezza delle cose che possiedono, limitando l’acquisto di prodotti di bellezza previo consumo di ciò che già si ha.
All’atto pratico, il progetto è semplice: per un tot di tempo (normalmente un mese) si smette di acquistare prodotti beauty limitandosi solo a ciò che è estremamente necessario, andando ad utilizzare il più possibile solo i prodotti che si possiedono; alla fine di tale periodo si fa il punto della situazione, andando a vedere quali prodotti si sono conclusi/si stanno per concludere (alcune creator inseriscono nel resoconto anche prodotti di cui hanno aumentato l’utilizzo o sono quasi finiti) per comprendere quali vale la pena riacquistare e quali sono invece bocciati.

Perché intraprendere il Project Pan?
La motivazione principale è sicuramente una disintossicazione dal consumismo, che ci convince di avere assolutamente bisogno del nuovo prodotto beauty virale portandoci ad accumulare prodotti, oppure -ancora peggio- ad aprirli tutti insieme, usarli poco e farli scadere, creando così spreco. Spesso abbiamo l’errata presunzione di immaginare il nostro contributo (positivo o negativo) come insignificante, ma lasciate che vi ridimensioni il tutto: nel mondo siamo 8 miliardi, di cui una grande quantità (se non la totalità) utilizza prodotti industriali per la cura di sé stessi. Secondo i dati 2021, il mercato globale beauty è stato valutato a 500 miliardi di dollari, e ai tempi si è previsto che entro l 2025 l’industria avrebbe raggiunto gli 800 miliardi di dollari. Cosa significa questo? Che il nostro consumo inquina! L’industria della bellezza produce oltre 120 miliardi di packaging all’anno, tutti prodotti che alla fine dell’utilizzo del prodotto al loro interno finiscono in discarica; questo si traduce in 8 milioni di tonnellate di plastica, che ogni anno finisce negli oceani o sul suolo, smaltendosi dopo migliaia di anni. (alla fine dell’articolo lascerò fonti utili per potervi informare autonomamente).
Un mondo inquinato e basato sull’ottenere sempre di più è mondo che vogliamo lasciare alle generazioni future? Io non voglio, e spero che insieme a me molte persone si sforzino di uscire dalla propria comfort zone per liberarci di questo consumismo sfrenato.
Il mio invito è quindi quello di unirvi a me in questo Project Pan: settimana prossima produrrò il mio primo articolo di recensione di tutti i prodotti che ho terminato a marzo, dandovi un’opinione onesta su questi in modo che possiate farvi un’idea. Vi invito a lasciarmi nei commenti la vostra opinione su questi prodotti se li avete provati, in modo da scambiarci idee; alla fine l’obiettivo non è vivere di niente, ma regalarci solo le cose che veramente ci rendono felici, sono benefiche per noi e possono veramente essere utili.
Avete voglia di limitare insieme a me le spese, per annaffiare e far germogliare la nostra gratitudine di avere poche cose, ma che ci rendono felici?
Per maggiori informazioni, vi consiglio questi siti:
Per delle statistiche: Euromonitor International e Statista.
Per articoli: Zero Waste Week ha un sito web molto chiaro, ma andando su Google Scholar potete trovare tantissimi articoli scientifici interessanti usando chiavi di ricerca come “pollution impact of beauty products”.

[…] già parlato del Project Pan nel precedente post, quindi oggi vi mostro i prodotti terminati a marzo e il mio giudizio su di […]
"Mi piace""Mi piace"