Rinascere nella fede

Descrivi una fase della vita a cui è stato difficile dire addio.

Su questa risposta vado molto sicura, perché vivo attualmente questa fase: è difficile lasciare indietro la vecchia me nonostante io abbia deciso di dare la mia vita a Gesù!

In Matteo 10:38 Gesù dice Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me, e per quanto una persona possa essere convinta, sicuramente prendere le proprie problematiche e debolezze e seguire le Scritture con fiducia totale è difficile. Ci sta, siamo umani e Dio cerca persone e non attori, e la bellezza della conversione sta proprio nella volontà di uscire da questa comfort zone di timore, ammettendo la nostra natura ma allo stesso tempo cercando di migliorarci ogni giorno.

E il miglioramento non arriva solo dalla preghiera o dall’’andare in chiesa ogni domenica, è qualcosa di molto più profondo che prende la tua intera esistenza: rigetta i peccati che nel mondo sono considerati routine, evita condotte che danneggiano il tuo corpo e vivi la vita con modestia, scegliendo la morigeratezza non solo nei vestiti che indossi, ma anche nel modo in cui spendi i soldi, su come trascorri il tempo libero, e nelle scelte di vita in generale. Io per prima sento a volte un forte malessere nel dover dire di no, oppure sto mentalmente male a causa del mondo: ho ansia, mi innervosisco tantissimo, sono distratta e scontrosa con le persone intorno a me, che non hanno fatto niente di male ma che in quei momenti ritengo insopportabili.

Non fraintendete le mie parole con un pensiero di positività tossica, questi sono sentimenti umani e presenti tantissimo nella Bibbia (basta ricordarsi della disperazione di Elia, o nella rabbia di Gesù al tempio), quello a cui voglio puntare in questa riflessione è però la veicolazione del male: cerchiamo di migliorare il modo in cui gestiamo ira, tristezza o qualsiasi emozione, impegniamoci nel vederle come un momento passeggero che può insegnarci molto su come agire nelle prossime volte, e ad ogni calma dopo la tempesta ringraziamo Dio, perché in un secondo che per noi è durato un secolo ci ha dato la possibilità di mettere un altro tassello nel rifugio di fede e miglioramento che come cristiani costruiamo.

In situazioni come queste (che vi assicuro, succedono spesso anche a me) cerco di ricordare un versetto della lettera ai Filippesi: Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. Perché questo versetto? Perché mi aiuta a dare a Dio ogni momento di debolezza, di affidarlo a Lui perché è l’unico che concretamente può risolverlo, prendendomi per mano per riportarmi sul sentiero che ha scritto per me.

Non avere paura del cambiamento, di quei No secchi a ciò che ti allontana da Dio e affida a Lui ogni tipo di dubbio o paura, perché il suo amore è immenso e troverà il modo di portare ogni croce per te, in modo che il tuo cambiamento di conversione continui a rafforzarsi.

Dio ti benedica!

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